PRIMA TAPPA DELLA NOSTRA RUBRICA “AGRIGENTINI ILLUSTRI” (1/14)
“(…) coloro che presso i Greci vengono chiamati ‘fisici’, dovremmo chiamarli anche poeti, perché il fisico Empedocle scrisse un eccellente poema”
Cicerone, De Oratore, I, 217
“Si tramanda che il rapsodo Cleomene abbia recitato in Olimpia proprio il suo poema, le Purificazioni: lo attesta anche Favorino nelle sue Memorie”
Diogene Laerzio; VIII, 63
Figura poliedrica, filosofo, poeta, politico e mistico, ha influenzato significativamente lo sviluppo del pensiero occidentale. Nato intorno al 492 a.C. ad Agrigento, in Sicilia, Empedocle era un uomo di molti talenti. Non era solo un profondo pensatore, ma anche un abile poeta, un rispettato medico e un leader carismatico. Il suo coinvolgimento in politica è evidente dalla sua partecipazione al governo democratico della sua città. Empedocle è meglio conosciuto per la sua teoria dei quattro elementi: terra, acqua, aria e fuoco. Egli postulò che questi elementi, guidati dalle forze opposte dell’amore e dell’odio si combinano e si separano per formare tutto ciò che esiste nell’universo. Fu il primo a chiamare “divina” al pari di altri principi e “sfere” la “terra”, considerata prima di lui come “semplice materia”, inferiore e negletta. Pur condividendo con Parmenide il rifiuto della generazione dal nulla, Empedocle attribuisce le proprietà dell’essere,tradizionalmente attribuite all’Uno parmenideo, a una molteplicità di principi fondamentali, le cosiddette “radici”, che insieme costituiscono la complessità del mondo percepibile. Gli esseri umani, composti dagli stessi elementi della realtà che li circonda, percepiscono il mondo attraverso i sensi, i quali riconoscono ciò che è simile a sé. Tuttavia, questa percezione è limitata e fuorviante. Gli uomini scambiano per nascita e morte i processi di combinazione e separazione degli elementi, non rendendosi conto che la realtà è in continuo divenire, governata da proporzioni precise. Empedocle, anticipando una sorta di chimica antica, spiega come le diverse sostanze si formino dalla combinazione in proporzioni definite dei quattro elementi fondamentali.

- Amore ed odio: Queste due forze cosmiche, secondo Empedocle, sono responsabili del costante flusso e del cambiamento nel mondo. L’Amore unisce e armonizza le cose, mentre l’odio le separa e le divide.
- Il Ciclo dell’Esistenza: Empedocle credeva nella natura ciclica dell’esistenza. Le anime, sosteneva, sono immortali e subiscono un processo di reincarnazione, passando da una forma di vita all’altra. Questa credenza fu influenzata dagli insegnamenti pitagorici e orfici.
Il cuore della cosmogonia empedoclea risiede nel complesso interplay tra Amore e Odio, forze contrapposte che modellano il cosmo in un eterno divenire. Lo Sfero, dominato dall’Amore, rappresenta uno stato primordiale di unità e perfezione, lontano dalla realtà fenomenica che conosciamo. Tuttavia, l’irrompere dell’Odio frantuma questa unità, dando origine a un processo di aggregazione e disgregazione degli elementi. Il nostro universo, quindi, si configura come una fase intermedia, un equilibrio dinamico tra le due forze cosmiche.
Un punto cruciale e dibattuto è se il nostro mondo sia possibile solo durante la fase di ricomposizione operata dall’Amore, o se possa esistere anche durante la fase di dissoluzione dominata dall’Odio. Questa questione ha generato diverse interpretazioni, tra cui quella che vede il cosmo muoversi ciclicamente tra fasi di unità, disgregazione e ricomposizione.
La complessità di questo modello risiede nella difficoltà di conciliare l’idea di un cosmo in continuo divenire con la presenza di un punto di partenza (lo Sfero) e di un punto di arrivo (il Vortice). Inoltre, la questione della durata di ciascuna fase e della loro successione esatta rimane aperta al dibattito.
Gran parte della vita di Empedocle è avvolta nel mito e nella leggenda. Racconti delle sue guarigioni miracolose, della sua scomparsa nel cratere dell’Etna e della sua presunta divinità hanno contribuito al suo fascino enigmatico. Le idee di Empedocle sugli elementi, sulla natura della realtà e sull’anima umana hanno avuto un profondo impatto sul successivo pensiero filosofico. Il suo lavoro è stato studiato e dibattuto da pensatori di tutte le epoche, da Aristotele ai filosofi moderni.

Punti chiave della sua filosofia
- Pluralismo: A differenza di Parmenide, che credeva in una realtà unica e immutabile, Empedocle propose una visione pluralistica dell’universo, composta da molteplici elementi eterni.
- Ciclo del Cambiamento: L’universo subisce un processo ciclico, passando da stati di unità (dominati dall’Amore) a stati di divisione (dominati dall’odio).
- Metempsicosi: Empedocle credeva nella trasmigrazione delle anime, un concetto influenzato dagli insegnamenti pitagorici e orfici. Ciò significa che l’anima, dopo la morte, rinasce in un nuovo corpo.
- Conoscenza e Percezione: Empedocle sosteneva che la conoscenza si acquisisca attraverso l’interazione di sostanze simili. Ad esempio, percepiamo il fuoco perché c’è un elemento focoso dentro di noi che risuona con il fuoco esterno.

La filosofia di Empedocle ha avuto un impatto significativo sul successivo pensiero filosofico. La teoria dei quattro elementi di Empedocle, come ha sottolineato un autorevole storico della medicina greca, ha esercitato un’influenza profonda e duratura sul pensiero scientifico occidentale. Grazie alla sua capacità di fornire spiegazioni coerenti per una vasta gamma di fenomeni biologici, questa teoria è rimasta un punto di riferimento per oltre due millenni. Tra le sue intuizioni più originali vi sono le teorie sulla respirazione, il sonno e lo sviluppo embrionale, che anticipano in modo sorprendente alcune delle scoperte della medicina moderna. Empedocle offrì una spiegazione completa dell’universo, combinando elementi di fisica, metafisica e cosmologia. Le sue idee sulla natura fondamentale della realtà e sulle forze che la plasmano continuano ad essere studiate e dibattute oggi.
FRANCESCO RIZZO
FRAMMENTI
Frr. 31 B 6, 8, 13, 14, 28, 29, 88 DK (fonti diverse)
- Fr. B 6 (Sesto Empirico, Contro i matematici, X, 315)
1 Per prima cosa ascolta che quattro son le radici di tutte le cose:
2 Zeus splendente e Era avvivatrice e Edoneo
3 e Nesti, che di lacrime distilla la sorgente mortale.
- Fr. B 8 (Plutarco, Moralia adversus Coloten, 10, 1111f)
1 […] Ma un’altra cosa ti dirò: non vi è nascita di nessuna delle cose
2 mortali, né fine alcuna di morte funesta,
3 ma solo c’è mescolanza e separazione di cose mescolate,
4 ma il nome di nascita, per queste cose, è usato dagli uomini.
- Fr. B 13 (Aezio, I, 18, 2)
Nel tutto nulla vi è di vuoto né di sovrabbondante.
Fr B 14 (Pseudo Aristotele, De Melisso Xenophane Gorgia, 2.28, 976 b 26)
Nel tutto nulla vi è di vuoto: donde dunque qualcosa potrebbe sopraggiungere?
- Fr. B 28 (Stobeo, Eclogae physicae, I, 15, 2 a-b)
1 Ma dappertutto eguale <a se stesso> e assolutamente infinito
2 è lo Sfero circolare, che gode della solitudine che tutto l’avvolge.
- Fr. B 29 (Ippolito, Refutatio contra omnes haereses, VII, 29, 212; Simplicio, Fisica, 1124, 1)
1 Riguardo alla forma del cosmo, quale essa è nell’ordine che le è dato dall’Amicizia, dice in tal modo: “non <…> a se stesso”. Una tale bellissima forma del cosmo l’Amicizia la rende una dal molteplice; la Contesa invece, che è causa della disposizione delle cose parte per parte, da quell’unità introduce la divisione e produce il molteplice.
2 L’Amicizia produce, attraverso l’unificazione, lo Sfero, che chiama anche dio e talvolta usa anche la forma neutra.
3 “Non infatti dal suo dorso si slanciano due braccia,
4 né ha piedi, né veloci ginocchia, né membra per la generazione,
5 ma era Sfero e <d’ogni parte> eguale a se stesso”.
- Fr. B 88 (Aristotele, Poetica, 1458a, 4)
<…> da entrambi nasce un’unica vista.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Cosmology and Physics:
- Von Arnim (1902): Focuses on Empedocles’ concept of cosmic cycles.
- Barnes (1967, 1982): Explores the unity of Empedocles’ thought and his place within the history of Greek philosophy.
- Curd & Graham (2008), Curd (2005), Long (1974), O’Brien (1969), Osborne (1987, 2005), Primasvesi (1998, 2008), Solmsen (1965), Trépanier (2004): These works delve into various aspects of Empedocles’ cosmology, including the role of Love and Strife, the nature of the cosmic cycles, and the implications for our understanding of the universe.
Textual Studies:
- Bollack (1965-1969), Inwood (2001), Janko (2004), Martin & Primasvesi (1999), Wright (1981): These works focus on the textual analysis and interpretation of Empedocles’ surviving fragments, offering critical editions, commentaries, and reconstructions of his lost works.
- Laaks (2002, 2005), Nucci: Explore specific textual issues and interpretations of Empedocles’ writings.
Religious and Philosophical Influences:
- Kingsley (1995): Examines the connections between Empedocles’ thought and Pythagorean and Orphic traditions.
- Curd (2005), Osborne (2005), Primasvesi (2001): Investigate the religious and mystical dimensions of Empedocles’ philosophy.
Historical and Biographical Context:
- Asheri (1992): Provides context for Empedocles’ life by examining the political and social conditions in Agrigento during his time.
- Guthrie (1965): Offers a broader historical context for Empedocles within the development of Greek philosophy.
Medical Aspects:
- Jones (1947), Longrigg (1993), Manetti (2011), Schofield (2006), Schiefsky (2005): Explore Empedocles’ potential contributions to medical thought and his understanding of the human body.