StuporArt è un’azienda che nasce chiaramente da una grande passione. Qual è il percorso personale e accademico che l’ha condotta alla fondazione di una realtà che opera in settore così complesso e, se vogliamo, anche così difficile?
Antonio Ferraro: Ho una formazione di stampo classico, quindi fin da adolescente sono stato affascinato dalla bellezza e dal profondo sapere prodotto dagli antichi. Si tratta di una preparazione che potrebbe sembrare molto teorica, ma che mi ha spinto a guardare all’attività della mia azienda in maniera pragmatica, con il costante obiettivo di far lavorare in sinergia specialisti di settori differenti allo scopo di dare concretezza alla mia visione.
Ho deciso di fondare StuporArt dopo numerosi anni di esperienza in aziende attive nell’ambito dell’editoria ma anche nella produzione di oggetti di pregio. A supportare il mio lavoro ma soprattutto i miei valori aziendali, oggi ci sono collaboratori preziosissimi, che possono vantare a loro volta una lunga esperienza con i più prestigiosi marchi del settore.
Da dove nasce l’idea che ha portato al nome del brand?
Antonio Ferraro: Sono sempre stato un grande ammiratore della figura di Federico II che, già in giovanissima età, si guadagnò il soprannome di Stupor Mundi. A questo si aggiunga che, per me l’arte – ma il bello in generale – hanno una funzione profondamente filosofica: quella di portare stupore nella nostra vita.
Il nostro impegno costante è continuare a generare stupore in coloro che scelgono di acquistare i nostri volumi e i nostri oggetti esclusivi. Solo in questo modo la vita risulterà più ricca, più profonda, addirittura un po’ più degna di essere vissuta.
Quali sono le caratteristiche dei prodotti StuporArt che rendono il brand diverso da qualsiasi altro nome operante nel settore?
Antonio Ferraro: I nostri prodotti sono il frutto di una commistione delicatissima tra sapere antico e contemporaneo. Nei nostri laboratori, infatti, lavorano artigiani che posseggono conoscenze antichissime e le mantengono vive attraverso un lavoro quotidiano assolutamente certosino, ma dispongono di tecnologie e di strumenti assolutamente all’avanguardia che vengono gestiti da tecnici specializzati.
Proprio la duplice natura del processo che porta alla realizzazione dei nostri oggetti d’arte è la cifra stilistica unica e inconfondibile di StuporArt.
Quali sono le caratteristiche irrinunciabili per un prodotto editoriale StuporArt?
Antonio Ferraro: Tutto il nostro impegno e la nostra passione per la creazione artigianale si orienta alla produzione di oggetti di qualità, realizzati ad altissimi livelli di manifattura, con un’enorme attenzione ai dettagli.
Il nostro scopo è soddisfare il desiderio di ogni collezionista, anche di coloro che non sanno di esserlo. Chi desidera un oggetto, chi tende al suo possesso e trae piacere sensoriale da esso, attraverso il tatto, la vista o l’olfatto (che riconosce per esempio l’odore del pellame), è un collezionista. La mia più grande soddisfazione professionale sta proprio nel produrre oggetti così belli da suscitare quel desiderio di possesso che segue lo stupore iniziale.
Infine, oggetto StuporArt è prezioso in sé ma acquisisce altro valore nel tempo: la durevolezza, quindi la tramandabilità è un’altra caratteristica essenziale degli oggetti che produciamo, poiché l’acquisto di un oggetto di pregio è anche un investimento per il futuro, quindi ogni singolo oggetto dev’essere progettato e realizzato per passare di generazione in generazione.
Quanto tempo si impiega in media per la messa a punto di un progetto editoriale e quanto tempo è necessario alla realizzazione del primo esemplare finito e pronto alla vendita?
Antonio Ferraro: Com’è facile immaginare il processo di realizzazione di un oggetto editoriale di pregio è molto lungo. In linea generale possiamo dire che trascorrono circa 3 mesi dall’ideazione del prodotto alla sua effettiva messa in vendita, quindi la produzione in sé occupa circa 12 settimane.
Naturalmente alcuni progetti richiedono più studio di altri e processi di realizzazione più lunghi e complessi rispetto ad altri. Si tratta per esempio di oggetti realizzati per specifiche celebrazioni ma anche in occasione di anniversari e per altre occasioni. Una delle nostre maggiori abilità consiste anche nel cogliere un qualsiasi spunto offerto dal mercato di riferimento e impegnarci al massimo per produrre un oggetto che sia in grado di concretizzare una visione, dare corpo a un desiderio.
Oggi il mercato degli oggetti di pregio sembra essere fuori tempo, molto distaccato dalle profonde crisi politiche, economiche e sociali che i cittadini d’Europa e del mondo intero stanno attraversando. In che ottica ha ancora senso produrre e acquistare oggetti di pregio?
Antonio Ferraro: L’apprezzamento del bello, il desiderio del bello non si spegne, anche nei momenti più tragici. Il desiderio, per il nostro cliente è tutto, ed è un desiderio che sopravvive in ogni caso, diventando anche fonte di consolazione in tempi difficili. Il nostro compito, come azienda, è realizzare sempre oggetti all’altezza del desiderio dei collezionisti.
Qual è la maggiore soddisfazione professionale di StuporArt?
Antonio Ferraro: La mia più grande soddisfazione risiede certamente nella capacità di appagare i clienti ma anche in quella di gratificare le persone di valore che collaborano con me. Sono coinvolte giorno dopo giorno in una programmazione ragionata delle attività ma anche nella messa a punto di progetti complessi, che richiedono cura, attenzione, massima professionalità e un costante desiderio di superarsi.
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