Una penna da collezione è un oggetto senza tempo, in grado di coniugare un grande valore artistico all’utilità di uno strumento di uso quotidiano.
Oggi la scrittura a mano è una pratica sempre più rara, dal momento che la maggior parte delle persone e dei professionisti adopera per lo più la scrittura e la comunicazione per via digitale.
Lungi dal diventare oggetti obsoleti le penne da collezione si sono trasformate in veri e propri status symbol, propri di coloro che svolgono professioni prestigiose e dalla storia antica.
Le penne da collezione StuporArt si propongono proprio di essere oggetti di grande pregio in grado di aumentare nel tempo il proprio valore e rappresentare, per coloro che le posseggono, un modo di esprimere orgoglio ed eccellenza.
Le pregiate penne della collezione Quattro Professioni sono realizzate in maniera da celebrare la storia, le radici culturali e l’importanza sociale di mestieri tanto antichi quanto attuali e ancora profondamente necessari alla società odierna.
La penna da collezione Asclepio, per professionisti della Medicina
Ancora oggi, al netto delle profondissime evoluzioni tecnologiche della professione, coloro che praticano la medicina sono tra i professionisti che si servono di più della scrittura a mano.
Proprio in virtù dell’importanza della scrittura a mano nella professione medica una penna da collezione può essere un regalo graditissimo per chi ha appena conseguito la laurea in medicina o ottenuto la specializzazione, per chi ha appena aperto uno studio medico o una clinica.
Perché una penna dedicata al dio Asclepio?
Nella cultura greca si veneravano moltissimi dei ed esisteva un patrono divino per tutte le arti umane. Le muse, ad esempio, erano le custodi della danza, della musica, della poesia in tutti i suoi generi ma anche della storia e del teatro.
Nella natura del patrono della Medicina, Asclepio, si ritrova proprio la particolarità di quest’arte tutta umana ma in grado di ascendere quasi al rango divino.
Originariamente Asclepio era un semidio mortale figlio di Apollo. Geloso delle sue enormi capacità curative, Zeus lo uccise, provocando l’ira di Apollo. Apollo decise di vendicare il figlio uccidendo tutti i Ciclopi, che forgiavano i fulmini di Zeus. Per placare le ire di Apollo Zeus decise di trasformare Asclepio nella costellazione di Ofiuco, donandogli la vita eterna e la potenza di un dio.
Non si può fare a meno di ravvedere in questa storia la parabola di ogni medico umano che, in virtù delle conoscenze acquisite con anni di studio, è in grado di manipolare il corpo dei mortali e di agire direttamente sulla vita o sulla morte dei suoi simili quasi al pari di un dio.
In virtù della sua nascita divina e della sua ascesa a vero e proprio dio,, Asclepio era venerato e amato quanto il padre.
Proprio il padre Apollo, quando Asclepio era ancora mortale, volle che suo figlio scambiasse metà del suo sangue con Medusa, la terrificante Gorgone in grado di pietrificare le persone con un solo sguardo.
In virtù di questo scambio prodigioso il sangue che sgorgava dal lato destro del corpo di Asclepio era in grado di guarire anche dalla morte, mentre quello che sgorgava dal lato sinistro del suo corpo era estremamente velenoso.
Non si può fare a meno di notare la profonda corrispondenza tra la natura duplice di Asclepio e quella del termine farmakòn (da cui il nostro termine “farmaco”). In lingua greca questo termine possedeva sia il significato di “rimedio” sia quello di “veleno”.
Il simbolo principale di Asclepio era la verga, simbolo di potere e di governo sulle arti mediche. Nonostante il fatto che la verga di Asclepio fosse un semplice bastone di legno, ad esse erano attribuiti la regalità e il valore di uno scettro.
Intorno alla verga era sempre arrotolato un serpente, la cui testa si trova di solito nei pressi della mano del dio.
Fin dall’antichità il serpente è sempre stato considerato un potente simbolo di rinascita, rinnovamento e guarigione in virtù della sua capacità di cambiare pelle periodicamente, quindi nella medicina è sempre stato associato alla capacità del corpo vivo di riparare se stesso e guarire dalle malattie.
Nella raffigurazione scelta per la penna della collezione Quattro Professioni, Stupor Art ha rappresentato il dio Asclepio come un uomo maturo, vigoroso e barbuto, vestito della tradizionale tunica bianca.
Con il braccio sinistro tiene la verga sormontata dalla testa del serpente arrotolato intorno ad essa e la stessa testa di serpente è riportata sul supporto di bronzo che decora il cappuccio.
A rimarcare l’identità del dio la penna da collezione StuprArt riporta, sul fregio in argento, l’incisione “Asclepio, dio della medicina” in caratteri greci.
Anche se al giorno d’oggi i legami con le divinità classiche sono stati recisi in senso propriamente religioso, esse possono essere considerate simboli eccellenti delle attività più alte a cui la mente umana può dedicarsi.Per questo motivo oggi Asclepio è simbolo della dedizione dei professionisti della Medicina, della loro volontà incrollabile di operare sempre per il bene del paziente al meglio delle proprie possibilità. Rappresenta anche le conoscenze mediche che ogni giorno fungono da riferimento per i professionisti del settore e che quotidianamente si accrescono e si diffondono grazie al loro lavoro.
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