Non misura il tempo, lo vive insieme a te.
Agrigento, la città dei templi, si appresta a vivere un anno straordinario, essendo stata proclamata Capitale della Cultura Italiana per il 2025. Per celebrare questo importante evento, è stato creato da StuporArt un orologio speciale, in tiratura limitata a soli 581 esemplari, numerati e certificati. Un cronografo automatico con cassa in acciaio inossidabile e cinturino in pelle nera, è un vero e proprio pezzo da collezione. Il quadrante nero con indici e lancette luminescenti, e la finestra per la data a ore 3, lo rendono un oggetto di grande eleganza e raffinatezza. Ma ciò che rende questo orologio davvero speciale è il suo significato simbolico. Agrigento è stata scelta come Capitale della Cultura non solo per celebrare il suo patrimonio artistico e culturale, ma anche per promuovere la sua capacità di innovarsi e di guardare al futuro. Questo orologio, con la sua tiratura limitata e la sua unica numerazione ellenizzante, rappresenta un pezzo di storia, un ricordo di un anno speciale per la città di Agrigento. È un oggetto che può essere tramandato di generazione in generazione, praticamente indistruttibile, un simbolo di cultura e di tradizione.


Se sei un appassionato di orologi o semplicemente vuoi celebrare Agrigento e il suo anno più importate dal dopoguerra ad oggi, questo orologio è l’oggetto perfetto per te. Un investimento non solo culturale, infatti è destinato ad accrescere il suo valore nel tempo, ma anche un ricordo indelebile di un momento speciale nella storia della città.
Kronos e Kairos. Il tempo nella mitologia greca. AKRAGAS
Nella mitologia greca, Kronos era il dio del tempo, il signore del passato e del futuro. Suo figlio, Kairos, era il dio dell’occasione, il momento giusto per agire. Kronos era un dio implacabile, che non perdonava gli errori e che puniva severamente coloro che non rispettavano le sue leggi. Kairos, invece, era un dio gentile e generoso, che offriva a tutti l’opportunità di cogliere il momento giusto. Questo orologio, con il suo design elegante e il suo significato simbolico, rappresenta l’incontro tra il passato e il futuro, tra Kronos e Kairos. È un oggetto che ci ricorda che il tempo è prezioso, che dobbiamo cogliere le opportunità che ci vengono offerte e che dobbiamo vivere la nostra vita al massimo. Nato dall’unione primordiale tra il cielo, Urano, e la terra, Gea, Kronos era un titano, un gigante primordiale. Legato indissolubilmente alla sua genitrice, Urano la opprimeva con il suo peso, impedendole di partorire i figli concepiti. In un atto di liberazione, Kronos intervenne, castrando il padre e assumendone il potere. Un oracolo, però, gli rivelò un destino crudele: sarebbe stato a sua volta detronizzato da uno dei suoi figli. Fatto prigioniero dalla paura, Kronos ingoiò vivo ciascuno dei suoi neonati, nel disperato tentativo di impedire che la profezia si avverasse. Solo Zeus, nascosto e nutrito dalla madre e dalle ninfe, riuscì a sfuggire a questo macabro banchetto. Crescendo in segreto, Zeus sfidò il padre, costringendolo a rigurgitare i fratelli e le sorelle divorati. In una battaglia titanica, Zeus sconfisse Kronos e divenne il nuovo re degli dei.
- Il tempo nella mitologia greca: Kronos, Aion e Kairos
Questo mito, oltre a raccontare una storia di potere, lotta e rinascita, ci offre una profonda riflessione sul tempo. I Greci, infatti, avevano una concezione del tempo molto articolata, che si articolava su tre principali dimensioni:
- Kronos: Il tempo cronologico, lineare e inesorabile, scandito da orologi e calendari. È il tempo del fare, delle scadenze, delle attività quotidiane. Kronos è il tempo che ci invecchia, che ci consuma e che ci porta inevitabilmente verso la morte. È il tempo che Kronos, il titano, incarna nella sua voracità e nel suo desiderio di controllo.
- Aion: L’eternità, il tempo ciclico e immutabile degli dei. È il tempo del presente eterno, che trascende la dimensione umana e si manifesta nella natura, nell’arte e nella bellezza. Aion è il tempo che gli dei percepiscono, un tempo senza inizio né fine, dove tutto è possibile.
- Kairos: Il momento opportuno, l’attimo fuggente in cui tutto può cambiare. È il tempo dell’occasione, della fortuna, dell’intuizione. Kairos è rappresentato come un giovane alato, che sfugge alla presa, e che bisogna saper cogliere al volo.

In effetti, la nostra società contemporanea, ossessionata dalla produttività e dalla velocità, sembra incarnare lo spirito di Kronos. La costante ricerca del nuovo, l’ansia di performance e la paura di perdere tempo ci spingono a vivere in una frenesia continua, che rischia di alienarci dal presente e di impoverire la nostra vita.
La concezione del tempo nella mitologia romana, pur influenzata da quella greca, presenta alcune peculiarità. I Romani, popolo estremamente pratico e legato ai ritmi agricoli e cicli naturali, hanno sviluppato un pantheon di divinità legate al tempo, ognuna con un ruolo specifico.
Divinità del tempo nella mitologia romana: AGRIGENTUM
- Saturno: Spesso identificato con il greco Kronos, era il dio dell’età dell’oro, un periodo di pace e abbondanza. Governò il mondo fino a quando fu detronizzato da suo figlio Giove (Zeus). Saturno rappresentava il tempo ciclico, l’eterno ritorno delle stagioni e la fertilità della terra.
- Giove: Re degli dei, associato al cielo e al fulmine, Giove rappresentava l’ordine cosmico e la giustizia divina. Il suo dominio sul tempo era più legato al concetto di destino e provvidenza.
- Le Ore: Erano divinità femminili, inizialmente tre, poi dodici e infine ventiquattro, che rappresentavano le diverse ore del giorno e le stagioni. Simboleggiavano il fluire inesorabile del tempo e l’alternarsi dei periodi.
- Tempo: Personificazione astratta del tempo, spesso rappresentato come un vecchio barbuto con una falce, simbolo della mietitura e della fine di ogni ciclo vitale.

Il tempo per i Romani era strettamente legato ai cicli naturali: il giorno e la notte, le stagioni, l’alternarsi delle fasi lunari. Questi cicli ritmici influenzavano la vita quotidiana, l’agricoltura, le feste religiose. Erano molto precisi nella misurazione del tempo. Svilupparono un complesso sistema di calendari, orologi solari e acquedotti che scandivano le ore e i giorni. Il tempo era visto anche come una forza inesorabile che determinava il destino degli uomini e degli eventi. La nozione di fatum, il destino, era profondamente radicata nella cultura romana. La religione romana era permeata dalla dimensione temporale. Ogni rito, sacrificio e festività era legato a un preciso momento dell’anno o del giorno, sottolineando l’importanza del tempo nella vita religiosa. I Romani, rispetto ai Greci, avevano un approccio più pratico e concreto al tempo. La loro concezione del tempo era più legata alla misurazione e alla organizzazione della vita quotidiana, mentre i Greci erano più interessati alle implicazioni filosofiche e metafisiche.
Assenza di una mitologia nel senso classico del termine nel mondo Islamico: KERKENT
La concezione del tempo nella mitologia islamica, o meglio, nella teologia islamica, presenta alcune peculiarità che la distinguono da altre tradizioni religiose.Non ci sono pantheon di divinità, genealogie divine o storie mitologiche nel senso greco o romano. Al centro della fede islamica c’è il Corano, considerato la parola diretta di Allah, rivelata al profeta Maometto. È un testo sacro che offre una visione del mondo e dell’umanità, ma non presenta narrazioni mitologiche nel senso tradizionale.

- L’Islam, come ebraismo e cristianesimo, ha una concezione del tempo lineare, con un inizio (la creazione) e una fine (il Giorno del Giudizio). La storia umana è vista come una progressione verso questo evento finale.
- Il tempo islamico è scandito dai cinque pilastri dell’Islam, in particolare dalla preghiera (salat), che divide la giornata in momenti dedicati alla devozione. Questo crea una distinzione tra tempo sacro e tempo profano.
- Il tempo è considerato un dono di Allah, e come tale deve essere utilizzato in modo saggio e responsabile. I musulmani sono incoraggiati a fare buon uso del loro tempo, dedicandolo alla preghiera, allo studio del Corano, alle buone azioni e al servizio della comunità.
- L’Islam pone l’accento sul presente, invitando i fedeli a vivere pienamente il momento presente, senza preoccuparsi eccessivamente del passato o del futuro.
A differenza di alcune religioni orientali, l’Islam non ha una concezione ciclica del tempo. Il tempo non si ripete in eterno, ma procede verso un punto finale. La storia, in particolare la storia della salvezza, ha un ruolo centrale nell’Islam. La vita di Maometto e gli eventi che hanno portato alla diffusione dell’Islam sono considerati fondamentali per comprendere il senso della storia umana.


E se vuoi portare con te un ricordo indelebile di questo anno speciale, non c’è niente di meglio di questo orologio, un pezzo di storia da tramandare di generazione in generazione.
FRANCESCO RIZZO