Speculum Humanae Salvationis

Specchio della Salvezza Umana

L’OPERA: UN AUTENTICO BESTSELLER MEDIEVALE

Lo Speculum Humanae Salvationis detto anche Specchio della Salvezza Umana fu senza alcuna ombra di dubbio il testo con maggior successo del Basso Medioevo.

Quest’opera anonima illustrata, esattamente come il suo diretto competitore (la Bibbia Pauperum) tratta di teologia popolare. Un genere letterario la cui attenzione era particolarmente dedita al principio medievale della tipologia, secondo cui gli avvenimenti dell’Antico Testamento presagissero quelli illustrati dal Nuovo.

Va tenuto conto del fatto che durante il Medioevo moltissime persone, nobili inclusi, non fossero capaci di leggere e necessitassero quindi apprendere la dottrina cristiana attraverso l’osservazione e lo studio delle immagini. Era come se trovandosi difronte ad uno specchio (especulum) l’osservatore medievale vedesse riflessa l’immagine di una scena biblica e potesse apprendere l’insegnamento da seguire.

LA STRUTTURA

Si compone di una serie di versi in rima in lingua latina che narrano gli avvenimenti del Nuovo Testamento, ciascuno di essi accompagnato dai tre rispettivi accadimenti dell’Antico dove vennero presagiti. Questo aspetto fu la ragione del nome “specchio” poiché le scene altro non erano che il riflesso delle anteriori.

Il volume inizia con un breve prologo seguito dai primi capitoli che trattano la Creazione, la Caduta di Satana, la storia di Adamo ed Eva ed il Diluvio Universale.

Prosegue il volume con altri quaranta capitoli a doppia pagina, dove un vicenda narrata nel nuovo Testamento viene associata a
tre appartenenti all’Antico, arricchite da quattro immagini ognuna su una colonna di testo. Ne consegue che ogni capitolo sia composte da due pagine.

La scrittura del testo segue uno schema preciso con due colonne per pagina, una sotto ogni miniatura.

L’AUTORE

La prefazione, quasi certamente proveniente dal manoscritto originale, informa che l’autore occulta con umiltà la sua identità, anche se vi sono numerosi suggerimenti al rispetto. Quasi certamente fu un chierico e vi sono evidenti ragioni per credere che
fosse dell’ordine domenicano. Il principale candidato all’autoria del manuscritto è Ludolph di Sassonia anche se sovente si menziona a Vincenzo de Beauvais.

L’ESEMPLARE VITR/25/7 DELLA BIBLIOTECA NAZIONALE DI SPAGNA

Dei differenti esemplari sopravissuti fino ai giorni nostri, il Vitr/25/7 si presenta come il più bello e lussoso di tutti.

Realizzato ad Innsburck nell’anno 1432 secondo l’indicazione del codice stesso, il volume è decorato con miniature della scuola germanica, con importanti influenze italiane ad abbellire la parte superiore della pagina. Le scene rappresentano paesaggi dell’Antico e Nuovo Testamento, riccamente miniati in oro. Non vi sono quindi dubbi che la sua realizzazione venne destinata ad un mercato di lusso.

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